• “una forma di maltrattamento deliberato e ripetuto nel tempo (almeno 6 mesi) da parte di un superiore (mobbing verticale o bossing) o di uno o più colleghi (mobbing orizzontale) che ambiscono a un controllo sul bersaglio o addirittura alla sua distruzione”.
Altre possibili definizioni sono le seguenti :
• “Un comportamento ripetuto, immotivato,rivolto contro un dipendente o un gruppo di dipendenti, tale da creare un rischio per la sicurezza e la salute” (salute intesa sia in senso fisico che mentale).
• “Una condizione di violenza psicologia, intenzionale e sistematica, perpetrata in ambiente di lavoro per almeno 6 mesi, con l’obiettivo di espellere il soggetto dal processo o dal mondo del lavoro”.
Qualunque sia la definizione cui si scelga di attenersi, emerge sempre come determinante la deliberata messa in atto di comportamenti aggressivi verso il lavoratore (in senso psicologico, mentale, organizzativo) con l’obiettivo di emarginarlo, costringerlo ad andarsene, creargli gravissime difficoltà: questa componente soggettiva, e potremmo quasi dire “dolosa” del comportamento mobbizzante è un elemento fondamentale. Lo studio offre attività di formazione a vario grado e titolo rispetto alla normativa vigente nell'ottica di sviluppare una cultura della prevenzione e attività di mediazione in casi di situazioni avversative in luogo di lavoro.